Anche Auricchio, storica Azienda fondata nel 1877 con oltre 140 anni di attività e un management tutto italiano, fa sampling.
La loro strategia si basa sulla qualità e sulla artigianalità e i risultati lo confermano “Il Gruppo fattura oltre 200 milioni di euro, con una quota di mercato del Provolone Auricchio in Italia del 50%. L’esportazione supera il 35% del fatturato. Auricchio esporta in 50 Paesi del mondo, tra i quali Nord e Sud America, Australia, Russia (purtroppo oggi bloccata dall’embargo), Emirati Arabi, Cina, Giappone e naturalmente in tutta Europa.”
L’attività di sampling per i prodotti legati alla catena del fresco non è né semplice né facile, garantire la conservazione del prodotto è la cosa più importante.
Infatti abbiamo “intercettato l’attività” grazie alla segnalazione di una nostra collaboratrice che ha ricevuto il sample “naked”, ovvero senza nessun leaflet informativo e senza nessuna call to action allegata, durante l’acquisto ad un banco dei formaggi di un mercato a Milano.
Incuriositi abbiamo provato a contattare direttamente l’Azienda chiamando il numero presente sul sito web. Spieghiamo alla centralinista il motivo della chiamata e lei, in modo professionale e gentile, ci fornisce gli estremi per inviare un’email alla responsabile marketing in cui le chiediamo una breve intervista per avere qualche informazione in più in merito all’attività.
INTERVISTA:
Purtroppo ad oggi ancora nessuna risposta.
L’attenzione alle nostre richieste è direttamente proporzionale all’importanza che solitamente l’Azienda da alle attività di sampling.
Eppure il sample, o campione omaggio, rappresentazione l’Azienda, i suoi valori, la sua storia, la qualità dei prodotti di fatto è il primo passo per generare nuovi clienti: provo, mi piace, acquisto, riacquisto, divento cliente abituale.
CHANNEL & TOUCH POINT
Il canale utilizzato per veicolare i sample sono i retailer, ovvero le persone, titolari di un’attività al dettaglio, che ogni giorno vendono (anche) formaggi.
Scelta intelligente visto che vengono garantite:
- conservazione del prodotto: punto cruciale
- raggiungimento del target: chi meglio del commesso può selezionare il target a cui darlo
- trial rate: sto comprando (anche) formaggi, uno in più? Non dico certo di no!!!
Inoltre si da l’opportunità al retailer, di “coccolare” la sua customer base.
REDEMPTION:
Non c’è la call to action all’acquisto. Vero.
Però potrebbe comunque essere possibile una rilevazione a posteriori semplicemente verificando se il sell-in del prodotto ha subito degli incrementi di ordini da parte dei retailer rispetto al “periodo” precedente.
C’è invece la call to action al web. Sul fronte del pack è presente l’invito ad andare sul loro sito per scoprire le ricette.
In ogni caso entrambe le possibilità di monitoraggio sono troppo dispendiose, molto dispersive e poco significative:
- Valutare il differenziale di traffico web generato dal sample? Fantascienza
- Mettere in piedi un sistema per verificare il ROI dell’operazione? Possibile ma improbabile se le numeriche non sono significative
Eppure sai cosa c’è di nuovo oggi in tavola?